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Il Salario Minimo può funzionare in Italia? scopri cos'è e la sua importanza per il mondo del lavoro


Cos'è esattamente il salario minimo?

Da non confondere con il reddito di cittadinanza o assegno di inclusione, , che dovrebbe essere una misura non selettiva e non tener conto delle condizioni economiche del beneficiario, che mira a fornire un sostegno vitale a tutti i cittadini in situazioni di bisogno, indipendentemente dal fatto che lavorino o meno.


Che funzione svolge il salario minimo?

La principale funzione del salario minimo è quella di contrastare la povertà attraverso l'assicurazione di una retribuzione adeguata al lavoro svolto. In tal senso, lo Stato interviene nella negoziazione collettiva limitando la libera determinazione dei salari da parte del mercato, al fine di aumentare le retribuzioni dei lavoratori situati alla base della scala salariale. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso tre diverse modalità:

  1. Aumentare il salario sopra la soglia di sussistenza, garantendo il cosiddetto "minimo biologico".

  2. Istituire il "living wage", ovvero una retribuzione che consente al lavoratore di andare oltre la semplice sussistenza.

  3. Portare i lavoratori più poveri vicino al limite inferiore della classe media.

In Italia, la tutela costituzionale del salario minimo è sancita dall'articolo 36 della Costituzione, che stabilisce il diritto di ogni lavoratore a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, in grado di assicurare un'esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia. Nonostante il diritto al salario minimo sia riconosciuto, la Costituzione non specifica una misura concreta. Questo è stato fatto appositamente per non ostacolare l'azione sindacale. Tuttavia, la giurisprudenza ha interpretato l'articolo 36 in modo indipendente dall'articolo 39, consentendo al giudice di determinare una retribuzione nel caso in cui non sia stata pattuita tra le parti.


Cosa prevede il Jobs ACT?


Nel cosiddetto "Jobs Act", la legislazione italiana ha cercato di intervenire sul tema del salario minimo per la prima volta. Tuttavia, il governo ha deciso di non attuare la delega che prevedeva l'introduzione di un salario minimo legale nei settori non regolamentati dai Contratti Collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale.


Attualmente, sono in discussione diversi progetti di legge che riguardano il salario minimo in Italia.


Il Disegno di Legge 310/2018 e il 658/2018


Il Disegno di Legge 310/2018, proposto dal Partito Democratico, e il 658/2018, presentato dal Movimento 5 Stelle, si differenziano per il valore orario del salario minimo proposto. Secondo il DdL 310/2018, l'attuazione del salario minimo sarebbe regolata da un Decreto Ministeriale, previo accordo con le organizzazioni sindacali più rappresentative, al fine di individuare i contratti ai quali estendere la disciplina del salario minimo e di stabilire i casi di esclusione e le modalità di incremento salariale proporzionale.


Cosa prevede il DL 658/2018?

D'altra parte, il DdL 658/2018 prevede che, in presenza di una pluralità di contratti collettivi applicabili, il trattamento economico complessivo non possa essere inferiore a quello previsto dai contratti collettivi più rappresentativi a livello nazionale nella stessa categoria, e in ogni caso non inferiore a 9 euro lordi.


L'impegno del governo


Tuttavia, nonostante l'impegno del governo a dare attuazione al salario minimo, i due disegni di legge sono ancora bloccati in Parlamento, e non è possibile prevedere quando saranno effettivamente attuati.


È interessante notare che l'adozione di un salario minimo fissato a 9 euro lordi in Italia potrebbe avere conseguenze negative, come evidenziato dall'Osservatorio sui Conti pubblici italiani (Ocpi). Un salario minimo troppo elevato potrebbe aumentare i costi per le aziende e potrebbe causare una riduzione dell'occupazione regolare e un aumento del lavoro nero. Secondo l'OCSE, una soluzione equilibrata dovrebbe prevedere un salario minimo compreso tra 5 e 7 euro lordi.


Una discussione che coinvolge vari attori


La discussione sul salario minimo è una questione complessa e coinvolge vari attori, compresi i sindacati dei lavoratori. Alcuni sindacati temono che l'introduzione di un salario minimo possa ostacolare la loro azione contrattuale e ridurre la loro autorità salariale. Inoltre, la determinazione di un salario minimo fissato per legge sembra non tener conto delle peculiarità dei contratti collettivi, dove i minimi retributivi non sono costituiti solo dai minimi tabellari, ma anche dalle mensilità aggiuntive.


Cosa succede in Europa?


Se guardiamo all'Europa, vediamo che la questione del salario minimo è complessa. L'Unione Europea non ha competenza in materia di retribuzioni, e ogni paese membro è libero di fissare il proprio salario minimo. La maggior parte dei paesi europei adotta un salario minimo unico e universale attraverso la legislazione nazionale, mentre solo in una minoranza di paesi, tra cui l'Italia, la misura dei minimi retributivi è disciplinata dalla contrattazione collettiva.



Ridurre le diseguaglianze per combattere la povertà


Il salario minimo è una misura fondamentale per contrastare la povertà lavorativa e migliorare la distribuzione dei salari. Molti esperti concordano che un salario minimo adeguato è necessario per ridurre le disuguaglianze, tutelare i lavoratori e garantire una vita dignitosa a tutti. Nonostante i dibattiti in corso e le proposte legislative, l'implementazione di un salario minimo in Italia rimane un tema di discussione. Tuttavia, è fondamentale continuare a promuovere il dibattito e l'azione per garantire una retribuzione adeguata a tutti i lavoratori italiani.

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